Le storie di Step sono le nostre storie, quelle che ci raccontiamo tutti i giorni per venire a capo di faccende che ci riguardano, par farcene una ragione, per dire chi siamo e da dove veniamo. Ma a volte le storie diventano abiti fuori moda, strapazzati dall’usura o troppo stretti; ci ostiniamo a indossarli anche se ci fanno sembrare ridicoli, ci soffocano e ci privano della nostra unica e intima bellezza.
E allora dobbiamo deciderci a cambiare vestito. Ma prima dobbiamo spogliarci, proprio abbandonare le vecchie spoglie, e restare nudi davanti allo specchio. Non è cosa da tutti, soprattutto quando il vecchio abito ha preso la consistenza di una corazza o di un cappotto caldo, soprattutto quando quello che vediamo allo specchio non ci piace affatto. Eppure dobbiamo prendere le misure di come siamo. Siamo saldi, massicci, con i piedi ben piantati in terra, le spalle forti a sorreggere pesi, i capelli ispidi come spine per mantenere le distanze, o siamo sottili, battuti dal vento, diafani, con poco grasso che ci tenga al caldo, pochi muscoli, deboli; siamo piccoli, siamo ruvidi, siamo flaccidi, siamo come siamo.
Spogliarci, sfogliarci come un libro. Guardarci, conoscerci. Vestirci con un nuovo abito più aderente alla nostra fisicità animica. Questo è il compito che attende ciascuno di noi.